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venerdì 1 agosto 2014

La ricarica induttiva a contatto




La praticità d’uso nella ricarica delle auto elettriche senza cavo è piuttosto evidente. Si utilizza il principio di induzione elettromagnetica, in cui l'energia elettrica viene trasferita tra due oggetti attraverso un campo elettromagnetico. Esempi quotidiani della sua applicazione sono la ricarica di alcuni smartphone o i piani di cottura ad induzione. Nel caso dell’auto però la tecnologia attuale non è ancora matura. Ci sono innanzitutto dei problemi economici, dovuti al costo elevato delle bobine usate, che devono avere dimensioni importanti a causa della distanza di 15-20 cm tra la stazione di ricarica interrata e il fondo del veicolo. Inoltre, l’affidabilità e la sicurezza sono messe in discussione per via di animali e oggetti che possono interporsi in quello spazio: ad esempio ai gatti piace stare al “calduccio” sviluppato dalla sorgente di energia posta sotto il livello della strada; oppure, oggetti leggeri a base metallica tipo lattine o la carta interna del pacchetto di sigarette possono ostacolare la trasmissione di energia e surriscaldarsi fino a bruciare.

Per sopperire a tali inconvenienti, si stanno prototipando delle importanti alternative presso il Fraunhofer Institute for Integrated Systems and Device Technology (IISB) ad Erlangen, in Germania. I ricercatori dell’IISB hanno messo  a punto, in collaborazione con l'Energie Campus di Norimberga, un sistema per la ricarica frontale dei veicoli elettrici. Dal momento che questo permette alla vettura di essere condotta molto più vicina alla fonte di induzione, praticamente a toccarla, le bobine sono molto più piccole di diametro rispetto alla versione interrata, di 10 cm invece che di 80. Il sistema è più efficiente, più conveniente e rende meno probabile che degli ostacoli possano interrompere il flusso di energia. La colonnina di ricarica è di plastica con un altezza di circa un metro, si piega all'indietro se spinta dal veicolo e può abbassarsi se la pressione applicata è troppo forte. In pratica il mezzo non subisce alcun danno. Ancora, non è necessario un perfetto allineamento tra la zona centrale anteriore dell’auto e la colonnina, la quale si adatta bene con vetture di ogni dimensione.

All’IISB lavorano da più di dieci anni sull’elettronica di potenza per veicoli elettrici e da più di due sulla ricarica induttiva. Anche per questo sono riusciti a progettare bobine efficienti per minimizzare la resistenza di scambio durante il trasferimento di energia. L’attuale prototipo fornisce una potenza di 3kW, sufficiente a ricaricare l’auto nel corso della notte, con un rendimento del 95%, molto alto per questa applicazione. Nel prossimo step si prevede di aumentare ulteriormente la potenza della bobina, principalmente per adeguarsi allo sviluppo delle nuove tecnologie di storage; inoltre sarà indispensabile ridurre il costo dello spot di ricarica, per farlo diventare un vero prodotto di massa, a disposizione di comuni e cittadini virtuosi.




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