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lunedì 11 agosto 2014

Melbourne, a lezioni di smartness sociale



Melbourne sta definendo una vera e propria strategia per le sue abitazioni, basandosi sull’idea che quando si creano spazi per le persone con basso reddito se ne ricava un beneficio per tutta la comunità. Consentendo a queste persone di risiedere vicino al proprio lavoro, essi possono migliorare la loro situazione finanziaria, diminuendo quindi la spesa pubblica e contribuendo all'economia cittadina. Ma la vera rivoluzione è che i cittadini stanno partecipando a tale pianificazione edilizia.

Il problema che la metropoli australiana sta cercando di risolvere è come mantenere, se non accelerare, la crescita economica pur fornendo un tetto per i residenti con difficoltà economiche. Le statistiche infatti parlano chiaro: c’è stato un raddoppio degli abitanti negli ultimi 13 anni, fenomeno che potrebbe ripetersi entro i prossimi 16. Di conseguenza il prezzo degli affitti è salito vertiginosamente, andando fuori controllo. Il governo cittadino ha così fissato un target di 1700 nuove unità immobiliari a prezzi accessibili entro il 2021. La spesa vantaggiosa per chi acquista non corrisponderà ad una bassa qualità delle costruzioni, nemmeno a superfici più ridotte, rispetto alla media di quelle attuali; di più, si approfitterà per integrare prestazioni ambientali particolarmente spinte. 

Per vincere le fisiologiche resistenze, sia dei costruttori che dei meno propensi ad accogliere altri concittadini, gli amministratori australiani hanno pensato di muoversi in due direzioni. Primo, educare il pubblico sulla necessità e sui vantaggi di alloggi a prezzi accessibili, insomma creare una cultura di social housing: a tale scopo nel 2013 è stato presentato il testo Future Living come spunto di discussione e diffusione delle tematiche. Secondo, coinvolgere direttamente la comunità nel trovare soluzioni: per questo è stato realizzato un sito web, denominato HomesForPeople, per far conoscere la bozza di strategie agli abitanti di Melbourne, chiedendone un parere ed altre idee o feedback che possano sostenere l’utilità e il miglioramento di questa iniziativa. Nonostante pochi giorni fa sia terminata la consultazione popolare, mediante HomesForPeople i cittadini possono ancora informarsi sul probabile piano lavori, con relative tempistiche, che attende la metropoli per i prossimi anni, conoscendone i benefici e gli eventuali disagi. 

Spesso, quando si parla di smart cities la tecnologia impera. E’ necessaria, nessuno lo mette in dubbio. Ma casi come questi sono emblematici di come si possa creare una vera smartness sociale, a maggior ragione in tematiche come l’assistenza ai meno abbienti. Gli amministratori devono inevitabilmente farsi aiutare dai cittadini nel redigere le politiche governative, garantendo trasparenza ed applicando la vera democrazia partecipativa. Solo così si restituisce la città alle persone, a chi la vive, la anima, a chi ne costituisce gli ingranaggi pulsanti: ingranaggi che, coordinati in modo intelligente, ruotano e si muovono verso una migliore qualità della vita, di tutti.



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