Ci siamo ridotti maluccio. Parlo del
genere umano. No, non si tratta dell’aumento di violenza, del terrorismo,
fisico e psicologico, del clima pesantemente alterato, dei chili che stiamo
prendendo durante le attesissime feste. Soltanto di noi uomini. Molti la
considereranno retorica. Io solo realtà. Sto pensando a quel gesto, una volta
naturale, che dovrebbe venire tra due persone, o anche più, se vogliamo. Può
essere fatto per amore, amicizia, tra genitori e figli. Per consolare e
confortare. Ora è diventato piuttosto virtuale, a distanza, molto poco
praticato, tantissimo dibattuto e poeticamente descritto sulle piazze sociali
digitali, specie da chi lo cerca disperatamente, perché ne sente un grande
bisogno.
L’abbraccio.
Anni fa in alcune grandi città c'erano
persone disposte a donare un abbraccio gratuito, magari come testimonial del
prodotto NonSoCosa o il brand YouNeedSomethingAndWeKnowWhatYouNeed.
Si vedono ancora ogni tanto: gente vestita in modo quotidiano oppure con
indosso un abbigliamento a mo’ di pupazzone (tipo un orso rosa o giù di lì),
pronta ad aprire le braccia e ad accoglierci in una morbida e calorosa (almeno
per la temperatura) stretta. Ma ora a New York è successo qualcosa di più.
Avete presente le smart cities ? si,
sono certo che le avete ben presenti. Nella grande mela, come in ogni smart
city che si rispetti, hanno cercato di utilizzare le infrastrutture esistenti,
dei semplici lampioni per la precisione, per farne dei totem informativi ed
intelligenti. In più ora i lampioni chiedono gli abbracci... no, non sto
scherzando, dico sul serio ! Possono discorrere con i passanti (e già di
questo, ne vogliamo parlare ?), fornire informazioni sulle vie, sulla zona dove
ci si trova, come trovare un parcheggio, oppure prevedere che tempo farà. I
lampioni, strano a dirsi, fanno anche luce. Sotto la lampada sono dotati di uno
schermo multifunzione, più un altoparlante e un microfono. Li ha progettati la Current, startup del colosso americano General Electric. Il sistema possiede
diversi sensori locali ma è anche connesso ad un server centrale, da cui gli
arriva sia l’intelligenza elaborativa, che quella emotiva di invitarvi ad
abbracciarlo. E, naturalmente, la gente non se lo fa chiedere due volte! (ok,
basta con lo scetticismo, guardate il video).
Avrete ora capito che si tratta di una
trovata commerciale. La vera applicazione, una volta superate le
sperimentazioni e le campagne sensazionalistiche, consisterà nel comunicare
informazioni al nostro smartphone. E dunque anche a noi. Però è una trovata che
fa riflettere. Quelli che una volta si chiamavano pubblicitari, ora diventati digital marketing manager, ne pensano
una più del diavolo. Anche nel caso siano uomini. L’abbraccio come coronamento
del progresso tecnologico. L’affetto vero inflazionato sul mercato del futuro
presunto intelligente, in cui tutti sapranno tutto, o potranno chiederlo a dei
lampioni, se proprio colti da amnesia temporale.
Ho scherzato anche stavolta, spero non
me ne vorrete. Ma sull'argomento "abbracci mancanti" si potrebbe
scrivere parecchio. Le news ci hanno abituato a così tanto lerciume che ci è
quasi venuto il pudore dei sentimenti e dei gesti di affetto. Facciamocelo
passare, in fretta. Ritroviamoci, con noi stessi e con gli altri, da oggi
stesso.
(fonte
http://smartcitiescouncil.com/article/new-yorks-talking-lamp-post-and-what-it-implies-your-city
; si ringrazia il sito http://khomenko.deviantart.com/
per la gentile concessione della foto)