Quando si parla di un coccodrillo, non
tutti pensano ad un animale. Ce ne sono in giro, già scritti per essere tirati
fuori al momento opportuno. Molti sperano che quel momento arrivi più tardi
possibile. Naturalmente accadrà, potete starne certi. è il quando che è incognito, per noi che non possediamo né
sfere di cristallo né diavolerie da film di fantascienza. Per questo bisogna
essere pronti, pronti con le parole giuste su qualcuno che viene a mancare
all'improvviso. Ma questo vale per quasi tutti i VIP. L'eccezione esiste,
specie se vi chiamate Elisabetta II. In tal caso si rende doveroso fare molto
di più.
Ci sono grandi eventi che devono essere organizzati
prima. E quando una persona, anche se regnante da 65 anni, vive da più di 90,
qualche preparativo è necessario farlo. Non perché le si augura la morte, solo
perché in certi ambienti nulla può essere lasciato al caso: a quei livelli la
scrupolosità regna da secoli prima di lei. Così un giornalista del Guardian, tale Samuel Knight, ha voluto
raccontare la pianificazione dettagliata di cosa verrà fatto, secondo per
secondo, dopo che la "cara" Elisabetta avrà esalato l'ultimo respiro.
Anche perché con la velocità dei tam-tam digitali, il mondo saprà tutto in
tempo reale, e una pur piccola magra figura dovrà essere evitata. Oh, ma ci
rendiamo conto? La sovrana britannica più longeva di sempre, mica una decrepita
vecchietta di Borgo Tre Case!
Ma facciamo un passo indietro, un po' di
storia non fa mai male. Senza considerare Braveheart
e soci, visto che comunque la tirannia inglese si perde nella notte dei tempi,
il Regno di Gran Bretagna nasce nel 1707, dalle ceneri (si fa per dire) del più
grande impero mai visto nella storia dell'uomo, quello britannico appunto (la
sintesi è nella foto più in alto).
Mea culpa, avevo sempre pensato che fosse stato quello romano l'impero più
grande, ma scopro ora che così non è. Voi lo sapevate? bravi! Hanno dominato in
lungo e in largo praticamente su tutto il globo terracqueo e, per farlo, non ci
vuole un'intelligenza da Nobel per capire che hanno abusato e violentato popoli
a destra e a manca. Ora, però, in che anno siamo? ah sì, nel 2017 dopo Cristo.
Bè, in quell'isola a nord-ovest dell'Europa, certi omuncoli vanno ancora
manifestando, festeggiando e lodando la novantenne di cui sopra.
Siate clementi con me, ma questa cosa
non la digerisco proprio. Certo, hanno dato i natali a gente come Newton, Shakespeare,
Wilde, Ian Fleming, Beatles, Rolling Stones e Pink Floyd, ma il mondo, cavoli, si è
evoluto: possibile ricordare ancora vicende vetuste che non hanno più senso di
esistere? Celebrare monarchie, ancorché simboliche, in tempi dove si lotta per l'uguaglianza? In anni dove si cerca strenuamente di colmare,
anche mentalmente, le differenze tra i popoli e i ceti sociali? Sì, perché gli
inglesi alla regina ci tengono, ultimo baluardo di una popolazione che ha fondato l'unione europea e poi ha
deciso di lasciarla, che ha un humour che fa ridere solo loro, che usa taxi più
vecchi della regina stessa, che mangia fish&chips
(e se vi capita piangete al solo pensiero di uno spaghetto aglio, olio e
peperoncino), per non parlare dei fiumi di birra e della completa ignoranza sul
vino.
E poi, diciamo la verità, non è solo
questione di difetti, tanto parlo che io appartengo, come voi, agli italioti,
gente che quanto a difetti scala le cime della top ten. Si tratta proprio di certi anacronistici modi di pensare,
di dare importanza a questioni a metà strada tra medioevo e tardo rinascimento,
periodi dai quali sicuramente possiamo imparare tanto, ma non quali sono le
priorità della vita. Che per alcuni british (ma anche per "gossippari" di casa nostra) sembrano andare dalle corna di Carlo alla Pippa che sta per sposarsi.
Per chiudere, mio figlio sorride nel
vedere la mia espressione quando al tg lanciano qualche notizia sulla vecchia
bacucca, sulla sua crisi economica e sul declino rispetto ai fasti e allo
sfarzo di un tempo. Alla faccia di tutte le colonie depredate nei secoli. God save us from the queen.