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lunedì 17 agosto 2015

La Puglia, una regione (a volte) sorprendente


La Puglia è una regione piena di contraddizioni. Ok, niente di nuovo, si può dire sia un tratto peculiare di molti luoghi meridionali. Da una parte una volontà di cambiare e qualche tentativo per traghettarsi in una modernità non ossessiva, dall'altra l'attaccamento morboso a certe tradizioni e ad una mentalità fin troppo conservatrice. Tipico di una terra che ha visto passare diverse culture, dai greci ai normanni, dagli svevi agli aragonesi, and so on. Ognuna seminatrice di sfumature che, messe insieme, delineano comportamenti, correnti di pensiero, chiusure dure a morire e complici arrivismi. In questo continuo mescolarsi di popoli, usanze e costumi, la terra e i suoi prodotti hanno conservato il suo fascino, anzi col tempo lo hanno aumentato, svegliandone l'interesse in connazionali di paralleli più alti e di qualche straniero.

Se dico “Puglia” a cosa pensate subito ? Io agli splendidi ulivi millenari, circondati dai muretti a secco, sparsi senza un disegno geometrico in terre aride e dal brullo fascino. Solo qualche istante dopo mi viene in mente la costa e il mare, in qualche chilometro dalla bellezza conturbante. L'ulivo pugliese, unico perché ottenuto da sapienti incroci in tempi precristiani, affascina e sorprende. Regala, poi, un olio extravergine che, a mio modesto parere, è il migliore al mondo. Ma, fortunatamente, in questa terra baciata dal sole e da due mari, qualche volenteroso e ingegnoso cittadino rende giustizia anche all'intelletto cresciuto all'ombra degli ulivi.

In provincia di Lecce, ad Arnesano, ha sede un centro dell'Istituto Italiano di Tecnologia, ente di livello internazionale per ricerca e applicazione di nuove tecnologie, il cui headquarter è a Genova. Nel paese salentino lavorano in diversi ambiti. Tra l'altro, sviluppano nanotecnologie biomolecolari con le quali realizzare sensori per il miglioramento dell'ascolto, del tatto e dell'olfatto, esplorando settori quali la micromeccanica, i materiali intelligenti innestati con sistemi biologici, il tutto per ottenere dispositivi utili alla diagnostica, alla bioingegneria, all'innalzamento della qualità di vita delle persone con disabilità. Un centro che non ha nulla da invidiare ai più blasonati statunitensi o internazionali, a voler dire che non è proprio vero che i cervelli migliori sono andati tutti all'estero.

A Gravina, in provincia di Bari, due imprenditori, marito e moglie, portano avanti un'azienda innovativa nel campo delle telecomunicazioni. Di recente hanno lanciato un app per smartphone che racchiude i contenuti di molte altre, facendoli convergere in un'unica: utile per muoversi senza difficoltà nelle smart city italiane, o almeno in quelle che provano ad esserlo. Magari con il loro talento ora sarebbero tranquillamente assunti in un'azienda del nord, un buon stipendio e il weekend sui laghi, tornando dai familiari appena possibile. Hanno avuto forza e coraggio per restare, respirando l'aria che hanno sempre respirato, che per chi se ne va è inarrivabile. Provate a chiederlo al sottoscritto. L'app si chiama InfoSmartCity, la loro azienda MacNil.

Per arrivare a certi livelli anche la scuola deve possedere una buona sostanza. Il professor Manni di Lecce, istituto tecnico Galilei, da tempo cerca di trasmettere ai propri allievi le basi per stare al mondo quando usciranno definitivamnte dalle aule. Li incoraggia ad esprimere la propria creatività, li sprona a creare sin da adolescenti delle startup, a tracciare la strada che, con un po' di fortuna, li porterà ad affrontare con serenità il futuro. Manni sta partecipando al Global Teacher Prize 2015, contest internazionale in cui vengono premiati gli insegnanti che si sono distinti per le loro capacità innovative nel mondo della didattica. Un orgoglio ed un esempio, insomma, per un mondo bistrattato come quello della scuola italiana.

Ho citato solo tre casi eclatanti ma ce ne sono sicuramente degli altri, di uguale e strategica importanza, per lo sviluppo sia della regione Puglia che dell'intero nostro paese. Una regione che a volte può essere sorprendente, in positivo per alcuni paesaggi mozzafiato e golosità d'altri tempi e in negativo per certi richiami delinquenziali di alcune grandi città. Una regione che è ormai diventata matura e dove i suoi abitanti non possono più aspettare manne da cieli che non piovono più. Una regione nella quale, diversamente da come diceva quel cantante con la testa riccia, si può venire non solo per ballare, ma anche per lavorare ed imparare. Con tenacia e spirito di intraprendenza. Seriamente.

6 commenti:

  1. Grazie Giacomo da me e da Mariarita, sei gentilissimo, vogliamo essere esempio per tanti altri pugliesi. Saluti a presto.

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  2. Non mi è affatto sfuggito.
    Non ho avuto il tempo di leggerlo ed apprezzarlo adeguedamente come meritava, cosa che faccio ora dandoti compiutamente atto dell'orgoglio e dell'amore che ti spinge ad abbracciare la nostra madre terra comune.
    Non perdi occasione di spenderti negli abbracci a questa Puglia, ne hai ben d'onde.
    Noi non possiamo che rivolgere, pieni di speranze, gli occhi al Massimo Fattore che volle in lei del creator suo spirito più vasta orma stampar...

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    1. Grazie Beppe, per una serie di motivi mi sono allontanato da quella terra, ma le radici hanno sempre un posto speciale nel nostro cuore ....

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  3. Un bella immagine che ci porta a considerare la realtà della Puglia un territorio complesso, ma ricchissimo di straordinarie risorse che non possono essere assolutamente frammentate.
    Grazie anche da parte mia

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  4. Grazie a te Carla.Hai ragione, le risorse della Puglia sono molte e straordinarie, potrebbero essere valorizzate in modi sicuramente più fruttuosi e più condivisi :-)

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