Oggi
negli Stati Uniti più
di 230 mln di autovetture utilizzano
motori a combustione interna (endotermico): questi, grazie alla
loro elevata affidabilità e
convenienza, continueranno ad equipaggiare
probabilmente la maggior parte dei veicoli in futuro.
Per questo motivo i ricercatori, spinti anche da un riconoscimento di 6,2 mln $ dal Dipartimento dell'Energia più la stessa cifra investita dalla General
Motors (GM), si sono concentrati sul miglioramento dell'efficienza del motore
endotermico, riducendo al contempo le emissioni.
La
GM sta producendo da quest’anno
la Chevrolet Impala, venduta solo negli USA, con una
nuova tecnologia che impatta in modo significativo sul consumo di carburante. Al momento i numeri parlano di 4 km
in più ogni 10 litri di benzina; detto così non sembra molto ma, viste le
previsioni di vendita di questo modello, si tratta di 4 mln di litri totali di benzina
risparmiati all'anno, un vantaggio sia per le tasche degli
automobilisti che scelgono quel modello, sia per i polmoni di tutti.
La vera
novità introdotta nel motore consiste in una valvola di aspirazione regolabile:
la sua apertura, che consente il passaggio della miscela aria-benzina nella
camera di combustione, non è prefissata ma determinata di volta in volta dalla
centralina elettronica del veicolo, in funzione di alcuni parametri. In condizioni di guida normali, la valvola di aspirazione funziona in modalità low-lift, fornendo il flusso d'aria minimo richiesto e di conseguenza massimizza il risparmio di carburante; se invece il conducente richiede
particolari prestazioni alla vettura (maggiore velocità o accelerazione,
percorsi in salita), la valvola di aspirazione passa automaticamente alla modalità high-lift, fornendo la potenza
massima al motore. In tal modo si ottiene un
consumo più contenuto di benzina e quindi emissioni inquinanti ridotte.
Attraverso progetti di
ricerca e sviluppo come questo
con la GM, il Dipartimento dell'Energia
americano sta lavorando per migliorare l'efficienza dei
motori a combustione interna, nei veicoli
per trasporto persone, avendo fissato target ambiziosi di risparmio globale del
25% per le auto a benzina e del 40% per quelle a gasolio, con i quali si
taglierebbero 600 mln di barili di petrolio l’anno. Quest’esempio
dimostra come, a volte, si possono affinare le soluzioni esistenti piuttosto
che concentrarsi su quelle completamente nuove, che necessitano di un maggior
sforzo da parte dei vari attori. I
benefici economici ed ambientali non possono attendere ancora per molto la manna delle
tecnologie futuristiche (ibrido, elettrico, idrogeno, ecc), la cui diffusione è
lunga a venire, sia per questioni di mentalità che per l’assenza di adeguate e
complesse infrastrutture.
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