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giovedì 3 luglio 2014

Efficienza energetica in edilizia: un potenziale risparmio dell’85% per l'Italia



Per tutto il loro ciclo di vita, gli edifici rappresentano circa il 40% del consumo di energia e il 36% delle emissioni di CO2 nell'UE. Aumentare l'efficienza energetica ed utilizzare tecnologie basate sulle energie rinnovabili negli edifici è di vitale importanza per la mitigazione dei cambiamenti climatici. A tal fine la direttiva europea sul rendimento energetico nell'edilizia fornisce un quadro agli Stati membri per apportare miglioramenti in settori quali il riscaldamento, l’isolamento termico e il raffrescamento con aria condizionata.

Finanziato dall'UE, il progetto TABULA  (Typology Approach for BUiLding Stock Energy Assessment) ha individuato delle tipologie edilizie in funzione della zona climatica, dell’epoca di costruzione e della volumetria, per gli edifici residenziali in 13 Stati membri, compresa l’Italia. Lo scopo del progetto era quello di individuare il rendimento energetico dei più comuni tipi di edifici e valutarne il potenziale di risparmio energetico. 
Alcuni ricercatori del Politecnico di Torino hanno valutato il contributo italiano al progetto TABULA, definendo tre zone climatiche: mediterranea, alpina ed intermedia, più quattro formati tipici delle case residenziali: abitazione singola, case a schiera, case plurifamiliari con un piccolo numero di appartamenti e condomini.  Una ulteriore suddivisione in 8 classi è stata fatta a seconda dell’anno di costruzione, nel periodo 1900 - 2005. L’analisi è stata ristretta al solo Piemonte ma è facilmente estendibile a tutta l'Italia. Partendo dalla domanda energetica dell'edificio, i ricercatori hanno calcolato due livelli di intervento, Standard e Avanzato, considerando la ristrutturazione sia dell'edificio stesso (isolamento di pareti, pavimenti, tetti e sostituzione di finestre), che degli impianti tecnologici.

I risultati hanno rivelato un notevole risparmio energetico potenziale, fino al 77%, negli edifici residenziali piemontesi, solo con ristrutturazioni di tipo Standard (miglioramenti minimi sull’isolamento, clima invernale e acqua calda sanitaria). Applicando invece il livello Avanzato (ossia lo stato dell’arte della tecnologia di efficienza energetica) si può giungere teoricamente ad una spesa sulla bolletta inferiore dell’85% rispetto all’attuale; naturalmente all’8% di differenza dei due casi corrisponde un delta maggiore di investimento.

Probabilmente l’Italia è uno dei paesi in cui si è progettato peggio dal punto di vista energetico, dato che i ricercatori degli altri paesi hanno riportato margini di miglioramento inferiori, giungendo ad un risparmio potenziale medio della UE di circa il 40%. Al solito, per ogni progetto di questo genere è fondamentale un business plan ed una chiara risposta ai consumatori sui tempi di ritorno dell’investimento. Quello che non compare quasi mai nei calcoli è invece il ritorno ambientale e sulla salute, sia perché è alquanto difficile da quantificare, sia perché a molti manca la sensibilità di ritenerlo come un problema grave, visto che gli effetti non sono a breve termine. Eppure … 

Qui maggiori informazioni sul progetto.

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