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giovedì 18 maggio 2017

L'auto con le orecchie


Vi sarà certamente capitato di preoccuparvi, durante la guida, se avete sentito qualche insolito rumorino provenire dalla vostra auto. C'è chi reagisce minimamente, quasi senza battere ciglio, da completo fatalista, chi invece comincia ad allarmarsi, a sudare, a considerare qual è la presumibile distanza dal meccanico più vicino, specie se si è lontani da casa. E magari a prevederne anche la spesa. In futuro le auto intelligenti potrebbero capire subito di cosa si tratta. Semplicemente ascoltando, come i più bravi meccanici.

La startup californiana OtoSense sta collaborando con grandi case automobilistiche per sviluppare un software in grado di donare un vero e proprio senso dell'udito alle vetture, al fine di auto-diagnosticare eventuali anomalie e segnalarle prima di complicazioni più grosse, tecniche ed economiche. La tecnologia potrebbe assistere i veicoli tradizionali o, più avanti, quelli a guida automatica, per una maggiore sicurezza, ad esempio quando sta arrivando un mezzo a sirene spiegate, oppure comprendendo dai rumori ambientali la qualità della superficie stradale e, di conseguenza, regolando l'andatura. Il software si basa su criteri di apprendimento automatico, che consentono una sorta di addestramento (training) per identificare i rumori specifici, tra cui piccole variazioni nel rumore del motore o in quello che si produce in frenata. La PSA, il più grande gruppo francese che possiede Citroen e Peugeot (e di recente anche Opel), sta testando una versione del software che utilizza migliaia di suoni generati da molti suoi modelli.

Innovativa è stata l'idea di aggiungere molti accelerometri sul parabrezza di un veicolo per trasformarlo in un microfono gigantesco. Pensate quindi di procedere sulla strada e di registrare simultaneamente ciò che "dice" il motore, ai vari regimi di velocità e potenza, insieme ai suggerimenti che provengono dal mondo circostante la nostra vettura: una preziosa mole di informazioni che, elaborata con processori veloci e dedicati, può segnalare anomalie impreviste. Rispetto alla tecniche di visione artificiale, che comunque sono indispensabili se pensiamo alle auto a guida indipendente, è possibile posizionare numerosi microfoni intorno ad una macchina senza elevare il costo in modo significativo, anche dal punto di vista computazionale. Naturalmente i progettisti e produttori di elettronica dovranno lavorare alacremente per ottenere al riguardo una buona economia di scala.

I test hanno dimostrato che il sistema effettua una diagnosi corretta, ad oggi, nel 95 % dei casi. Alla PSA sono già proiettati su altre applicazioni di questo orecchio bionico, la cui utilità alternativa potrebbe essere di accelerare le riparazioni e rendere i clienti più tranquilli. Entrano quindi in gioco anche tematiche di marketing, dato che un cliente che sente troppi rumori nella sua auto la percepisce come poco affidabile e probabilmente cambierà marchio al prossimo acquisto. Sebastian Christian, il CEO di OtoSense, è convinto delle potenzialità di questa tecnologia, con la quale possono essere intercettati, in modo molto diverso, problemi che con i classici sensori elettronici si farebbe fatica a comunicare. Senza dubbio, molte funzioni legate all'automazione sono e rimarranno a carico di fotocamere veloci o di speciali radar, ma nel campo della diagnostica l'hardware audio può rappresentare un driver in più nella spinta verso un'alta digitalizzazione in campo automotive.

Come principio, controllare la dinamica di un sistema e prevederne probabili guasti tramite un'analisi acustica non è una novità. Lo si fa già in alcuni laboratori per caratterizzare apparecchiature di vario genere, sintonizzandosi sulle frequenze tipiche dei prodotti campione e verificando che sugli altri non ce ne siano di indesiderate. Ma le novità di OtoSense sono almeno due: la prima è quella del tempo reale, dare cioè un feedback costante sull'auto in marcia; la seconda è di utilizzare un software che generi in autonomia degli alert quando ai rumori convenzionali se ne aggiungono altri legati a possibili criticità della vettura. Lontani i sensi come tatto, gusto e olfatto, poco propensi al settore ma anche ad essere "tecnologicizzati", la vista e  l'udito sono alla portata dei mezzi di trasporto con cui si muoveranno i nostri posteri.




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