Vi sarà certamente capitato di
preoccuparvi, durante la guida, se avete sentito qualche insolito rumorino
provenire dalla vostra auto. C'è chi reagisce minimamente, quasi senza battere
ciglio, da completo fatalista, chi invece comincia ad allarmarsi, a sudare, a
considerare qual è la presumibile distanza dal meccanico più vicino, specie se
si è lontani da casa. E magari a prevederne anche la spesa. In futuro le auto
intelligenti potrebbero capire subito di cosa si tratta. Semplicemente
ascoltando, come i più bravi meccanici.
La startup californiana OtoSense sta collaborando con grandi
case automobilistiche per sviluppare un software in grado di donare un vero e
proprio senso dell'udito alle vetture, al fine di auto-diagnosticare eventuali
anomalie e segnalarle prima di complicazioni più grosse, tecniche ed economiche.
La tecnologia potrebbe assistere i veicoli tradizionali o, più avanti, quelli a
guida automatica, per una maggiore sicurezza, ad esempio quando sta arrivando
un mezzo a sirene spiegate, oppure comprendendo dai rumori ambientali la
qualità della superficie stradale e, di conseguenza, regolando l'andatura. Il
software si basa su criteri di apprendimento automatico, che consentono una
sorta di addestramento (training) per
identificare i rumori specifici, tra cui piccole variazioni nel rumore del
motore o in quello che si produce in frenata. La PSA, il più grande gruppo
francese che possiede Citroen e Peugeot (e di recente anche Opel), sta testando
una versione del software che utilizza migliaia di suoni generati da molti suoi
modelli.
Innovativa è stata l'idea di aggiungere molti
accelerometri sul parabrezza di un veicolo per trasformarlo in un microfono
gigantesco. Pensate quindi di procedere sulla strada e di registrare
simultaneamente ciò che "dice" il motore, ai vari regimi di velocità
e potenza, insieme ai suggerimenti che provengono dal mondo circostante la
nostra vettura: una preziosa mole di informazioni che, elaborata con processori
veloci e dedicati, può segnalare anomalie impreviste. Rispetto alla tecniche di
visione artificiale, che comunque sono indispensabili se pensiamo alle auto a
guida indipendente, è possibile posizionare numerosi microfoni intorno ad una
macchina senza elevare il costo in modo significativo, anche dal punto di vista
computazionale. Naturalmente i progettisti e produttori di elettronica dovranno
lavorare alacremente per ottenere al riguardo una buona economia di scala.
I test hanno dimostrato che il sistema effettua
una diagnosi corretta, ad oggi, nel 95 % dei casi. Alla PSA sono già proiettati
su altre applicazioni di questo orecchio bionico, la cui utilità alternativa potrebbe
essere di accelerare le riparazioni e rendere i clienti più tranquilli. Entrano
quindi in gioco anche tematiche di marketing, dato che un cliente che sente
troppi rumori nella sua auto la percepisce come poco affidabile e probabilmente
cambierà marchio al prossimo acquisto. Sebastian
Christian, il CEO di OtoSense, è convinto delle potenzialità di questa
tecnologia, con la quale possono essere intercettati, in modo molto diverso,
problemi che con i classici sensori elettronici si farebbe fatica a comunicare.
Senza dubbio, molte funzioni legate all'automazione sono e rimarranno a carico di fotocamere veloci o
di speciali radar, ma nel campo della diagnostica l'hardware audio può
rappresentare un driver in più nella spinta verso un'alta digitalizzazione in
campo automotive.
Come principio, controllare la dinamica
di un sistema e prevederne probabili guasti tramite un'analisi acustica non è
una novità. Lo si fa già in alcuni laboratori per caratterizzare
apparecchiature di vario genere, sintonizzandosi sulle frequenze tipiche dei
prodotti campione e verificando che sugli altri non ce ne siano di
indesiderate. Ma le novità di OtoSense sono almeno due: la prima è quella del
tempo reale, dare cioè un feedback costante sull'auto in marcia; la seconda è
di utilizzare un software che generi in autonomia degli alert quando ai rumori convenzionali se ne aggiungono altri legati
a possibili criticità della vettura. Lontani i sensi come tatto, gusto e
olfatto, poco propensi al settore ma anche ad essere
"tecnologicizzati", la vista e
l'udito sono alla portata dei mezzi di trasporto con cui si muoveranno i
nostri posteri.
(fonte
https://www.technologyreview.com/s/604272/a-sense-of-hearing-could-make-cars-safer-and-more-reliable)
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