Come settore primario, l'agricoltura è
stata da sempre guidata da previsioni, sapere tramandato e conoscenze
empiriche. Ed è così ancora nella maggior parte dei casi. Ma il livello spinto
di innovazione tecnologica sta per travolgere (nel senso buono del termine)
anche tale settore. Uno dei motivi è quello dei cambiamenti climatici: l'alta
imprevedibilità delle condizioni meteorologiche, aggiunta all'aumentata
frequenza degli eventi calamitosi, deve far virare le buone pratiche di una
volta verso metodi più sistematici e strumentali. Anche perché una ricerca di
pochi mesi fa dell'Università di Harvard ha dimostrato che gli eccessivi
livelli di CO2 riducono notevolmente la quantità di proteine nelle colture di
base, compresi grano e riso, innalzando il rischio di sviluppare maggior carenza
di proteine nelle persone.
Da alcuni anni si sente parlare di
agricoltura di precisione, come quella strategia gestionale che si avvale di
strumentazioni innovative per la esecuzione di interventi agronomici, tenendo
conto delle effettive esigenze colturali e delle caratteristiche biochimiche e
fisiche del suolo. Detto così sembra un compito improbo, ma deve essere pensato
come una cura più puntuale di tutte le fasi che portano al raccolto. Circa gli
strumenti, esistono alcuni sensori sul trattore che possono rivelare la condizione
dei campi, oppure i droni, molto quotati per lo scopo, per mostrare le aree meno
in salute delle parcelle e focalizzare l'intervento proprio su quelle. Ma ora
sta uscendo uno strumento in più per i coltivatori, uno scanner palmare per
determinare immediatamente i contenuti nutrizionali del raccolto.
Il dispositivo, chiamato GrainSense, dal nome della società
finlandese che lo sta sviluppando, analizza grano, avena, segale e orzo
scansionando un campione con varie frequenze di luce vicino agli infrarossi. La
quantità di ogni tipo di luce assorbita consente di individuare con precisione
i livelli di proteine, umidità, olio e carboidrati contenuti nel campione
rappresentativo di quel punto dell'appezzamento. Uno strumento che potrebbe
rivelarsi fondamentale per mitigare gli effetti del cambiamento climatico sulla
qualità del cibo. Questa tecnica è stata
utilizzata per decenni in laboratorio, ma questa è la prima volta che viene
reso disponibile immediatamente su un dispositivo palmare. E poi i tempi dei
laboratori sono di giorni o addirittura settimane, con analisi su circa mezzo
chilo di cereale. Così nel frattempo le condizioni del raccolto stanno già
mutando. Al contrario, GrainSense richiede poche decine di chicchi per rivelare
la loro composizione in alcuni secondi. Queste informazioni, insieme alle
coordinate GPS del punto in cui sono state effettuate le misurazioni, sono
collegate ad un'applicazione mobile.
I risultati in tempo reale indicano agli
agricoltori se devono aggiungere fertilizzanti o ridurre i livelli di umidità
quando i raccolti crescono. Ne beneficia sia il terreno, senza una carica
aggiunta eccessiva, ed anche il coltivatore che risparmia tempo e denaro. L'applicazione
può quindi essere utilizzata per valutare l'impatto delle condizioni ambientali
e la qualità del suolo, in funzione del raccolto, anno per anno. Ma la
tecnologia potrebbe essere adattata per valutare il contenuto proteico di
qualsiasi materiale organico, compresa la carne. Ciò significa che si apre la porta
anche ad altri dispositivi consumer, al
fine di scoprire, un giorno, cosa c'è nel cibo che acquistiamo e portiamo sulla
nostra tavola. Tant'è vero che qualcuno si sta muovendo per miniaturizzare sensori
più piccoli, magari con funzionalità ridotte, da collegare ad uno smartphone.
La ricerca e l'innovazione sono elementi
essenziali per l'agricoltura nell'era dello sviluppo sostenibile: preservare
gli ecosistemi e produrre cibo sufficiente e sano per tutti. A confronto con
altre potenze mondiali tutta l'Europa (Italia compresa) è in ritardo in questo
campo, posizionandosi dopo Cina, Usa, Giappone e Corea del Sud. Una situazione
che trova origine in un progressivo disallineamento tra i laboratori e i campi,
tra la ricerca teorica e le esigenze concrete delle imprese e dei consumatori. Ma
la sostenibilità passa anche dai piccoli passi: ben vengano dunque
significative tecnologie come quella di GrainSense, per dare strumenti diretti
agli operatori della terra, ai quali viene chiesto di accrescere la propria
sensibilità sul tema, mettendo talvolta in discussione tradizioni secolari.
(fonte
https://www.newscientist.com/article/mg23531445-200-handheld-scanner-divines-exactly-how-nutritious-your-food-really-is; si ringrazia il sito http://bandbtractors.com per la gentile concessione della foto)
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