Smart è una parola dai mille
significati. Bè, mille forse no, ma negli ultimi anni il termine è stato usato,
riusato e svalutato. Con smart oggi si intende un oggetto, una città, una rete,
di persone o di dispositivi, un insieme di entità che mostrano una sorta di
intelligenza, un sistema non necessariamente chiuso che nello specifico si
adegua a situazioni nuove e ne facilita il fluire delle informazioni, per
migliorare la vita delle persone. Come dite? Non avete compreso? Smart city,
smart community, smart band vi dicono qualcosa? Ah, ho capito, avete in mente
solo smartphone, il nostro talismano, la panacea di tutti i mali, per questo le
altre locuzioni non vi sono chiare. Vero? Suvvia, sto scherzando.
Ero indeciso se iniziare come sopra o
narrarvi la storia del cerotto. Tra un po’ capirete il perché. Ho optato per la
prima, se non altro perché era più ad effetto... Ma veniamo al dunque. Cosa sono
le smart band? Si tratta di braccialetti di gomma o plastica, con sensori ed
elettronica (c’è anche l’orologio ma non lo usa nessuno, strumento ormai
obsoleto), per monitorare l’attività fisica. Si chiamano anche fit-band, perché
utili al fitness. Non parlo degli smartwatch, quei prolungamenti da polso dei
telefonini per i nerd più disperati. Con la semplice struttura di uno smart
band, i ricercatori dell'Università del Nebraska-Lincoln, la Harvard Medical School e l'MIT hanno
progettato un dispositivo che potrebbe guarire ferite croniche o lesioni che
non si rimarginano facilmente usando fibre speciali "a bordo" della
fascetta da polso. Esso potrebbe coadiuvare una guarigione migliore e più
veloce, controllando con precisione il farmaco tramite l'abbinamento ad uno
smartphone.
Il particolare braccialetto è costituito
da fibre elettricamente conduttive, rivestite da uno speciale gel che può
essere realizzato ad personam con antibiotici, fattori rigeneranti dei tessuti,
antidolorifici o altri farmaci. Un microcontrollore, contenuto all’interno,
viene attivato da uno smartphone o da un altro dispositivo wireless, e invia
piccole tensioni elettriche attraverso una o più fibre. Quella tensione
riscalda la fibra e il gel, rilasciando qualsiasi prodotto in esso contenuto. A
detta dei ricercatori, in una sola smart band si potrebbero inserire più farmaci
su misura per un tipo specifico di ferita, offrendo la possibilità di
controllare accuratamente la dose e il programma temporale di rilascio di tali
farmaci. Questa combinazione di personalizzazione e controllo potrebbe accelerare
in modo importante il processo di guarigione, ed è il vero plus del
dispositivo.
Esistono già in commercio cerotti
contenenti farmaci a rilascio prolungato nel tempo, per periodi però solo di
qualche ora. La capacità di cedere il principio attivo è pero predeterminata e
non tiene conto delle reali esigenze del paziente, magari in funzione dell'ora
del giorno, dell'aggravarsi della patologia e di altri fattori che
richiederebbero una variabilità nel passaggio dal cerotto al derma e quindi
all’organismo stesso. Invece questa nuova tecnologia può essere applicata a
molteplici settori di ingegneria biomedica e della medicina in generale. Si
prevede che inizialmente verrà usato per trattare le ferite cutanee croniche
derivanti dal diabete, quando cioè a causa dell’iperglicemia si verifica
un frequente e precoce indebolimento della membrana basale dell’epidermide, che
resta fragile e difficilmente curabile anche in seguito a piccoli traumi.
Naturalmente, al di là del brevetto
della smart band, la distribuzione in commercio, negli USA come in altri paesi
del mondo, verrà sottoposta a severi controlli, sia su animali che su uomini,
per quanto la maggior parte dei
componenti del progetto è stato già approvato dalla Food and Drug Administration, l'ente governativo statunitense che regolamenta
alimenti e farmaci. Nel frattempo, gli scienziati lavorano già su versioni più
evolute, incorporando sensori a filo per misurare la glicemia, il pH ed altri
indicatori correlati allo stato dei tessuti cutanei. Il fine sarà quello di
ottenere un sistema completo che decide in autonomia come procedere, rilasciando
uno o più farmaci con modalità strettamente legate alla salute del paziente, in
tempo reale. Più smart di così ....
(fonte
https://www.eurekalert.org/pub_releases/2017-10/uon-sbc100517.php;
si ringrazia il sito https://www.attn.com
per la gentile concessione della foto)
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