Le nostre
città sono piene di rumori, ne sono così sature che si parla di
inquinamento acustico. In alcuni posti, in campagna e ancor di più
in alta montagna, “ascoltare” il silenzio della natura può
essere gratificante. Ma il posto più silenzioso che l'uomo conosca è
lo spazio profondo. Certo, non è alla portata di tutti, praticamente
di nessuno. Ma è anche grazie a quella totale assenza di disturbi
uditivi che una nuova tecnologia, inventata da un gruppo di
ricercatori freelance di La Habra Heights, California, potrebbe
permettere di ascoltare suoni di mondi lontani, addirittura quelli
prodotti da microbi extraterrestri. Sempre che esistano, ovviamente.
Si tratta
di uno speciale microfono applicato al cosiddetto sensore acustico a
distanza (RAS, remote
acoustic sensor),
che è in grado di catturare i suoni all'interno di ambienti
aerospaziali estremi e spesso inaccessibili. La
struttura
del rivelatore RAS è sensibile a piccole variazioni di frequenza
audio traducibili
in
energia elettromagnetica. La tecnologia diventa ancora più
interessante e utile quando combinata con immagini ad alta
risoluzione sincronizzate
con la registrazione della
stessa scena. Una versione miniaturizzata del dispositivo potrebbe
teoricamente fare la sua strada verso la Luna, Marte o sul satellite
Europa di Giove per ascoltare di segni di vita, hanno detto i
ricercatori.
Gli scienziati hanno testato il sistema su due
scenari, uno macroscopico ed uno microscopico. Nel primo caso hanno
effettuato delle registrazioni audio, a diverse decine di km di
distanza, di un motore avionico che sarà inserito in un razzo
leggero del programma NASA denominato
Space Launch System.
Nel secondo l'attenzione è stata rivolta al mondo dei microbi,
registrando l'attività acustica prodotta da un tipo di protozoo di
dimensione circa di 75 micron: un animaletto 13000 volte più piccolo
di 1 mm."Se c'è vita, insieme al
relativo pur
minuscolo movimento, la tecnologia RAS è in grado di rilevarla",
ha detto il leader del progetto RAS, Dan Slater,
Una
navicella spaziale equipaggiata con la tecnologia RAS avrebbe le
potenzialità per catturare suoni naturali su asteroidi, comete,
pianeti e lune, oppure, fattore più importante ed intrigante,
riuscire a percepire le vibrazioni prodotte dalla vita aliena almeno
sui corpi celesti a noi più vicini. Ma, tornando sulla terra, un
sistema simile potrebbe essere utile in misure a grande distanza, per
conoscere in anticipo fenomeni naturali tipo perturbazioni
pericolose, dando il tempo di mettere in salvo molte persone.
Tra i tanti
sistemi che vanno alla ricerca di forme di vita extraterrestre,
quella che usa il senso dell'udito, anche se amplificato in modo
artificiale, è piuttosto innovativa. Ha dalla sua la possibilità di
intercettare esseri che si muovono indipendente da qual è la loro
biologia: forse cercare qualcuno che condivida le stesse nostre leggi
della natura può non essere la strada giusta, mentre sentire che gli
eventuali E.T. si muovono prescinde
della loro struttura.
Il sistema
RAS può essere visto, se vogliamo, come un super-orecchio dalle
potenzialità straordinarie. Chissà se in futuro ne verrà fuori una
versione che ascolta le voci umane e spia le conversazioni a grande
distanza, una cimice speciale a cui forse neanche James Bond o Ethan
Hunt avevano
pensato.
Nessun commento:
Posta un commento