Il trauma spinale è causato da un danno
al midollo spinale che si traduce in un ematoma o contusione, una lesione
parziale o una lesione completa. Poiché, com'è noto, attraverso il midollo
spinale confluiscono i segnali nervosi di tutto il corpo, questi danni possono
avere gravi conseguenze. Le cause primarie di lesioni del midollo spinale sono
incidenti stradali (44% dei casi), la violenza (24%), le cadute (22%), e lo
sport (8%). Per patologie non acute il rimedio convenzionale primario è quello
di ridurre l'infiammazione con i farmaci. Negli altri casi ci sono state in
passato strategie di medicina rigenerativa, quali l'iniezione di cellule con
fattori di crescita nel midollo, nella speranza di stimolare un nuovo sviluppo,
ma fino a ieri non esistevano riparazioni praticabili né deviazioni che possano
ripristinare il flusso del segnale tra encefalo ed arti. Oggi sembra esserci
qualche speranza al riguardo.
Al New
Jersey Institute of Technology (NJIT), precisamente nel Laboratorio di
ingegneria tessutale e applicativa di biomateriali, l'equipe del dott. Arinzeh, sta sperimentando una soluzione:
una sorta di "impalcatura", costituita da un polimero conduttore, che
dovrebbe aiutare le cellule nervose ad estendere i loro assoni sopra la sezione
danneggiata della colonna vertebrale. La strategia di riparazione combina tale impalcatura
piezoelettrica con delle cellule neurali per rigenerare il tessuto nervoso del
midollo spinale. Il materiale piezoelettrico, che produce una carica elettrica
in risposta a una sollecitazione meccanica, è una "vecchia
conoscenza" della tecnologia, e per noi ante-millenials l'esempio più
banale è quello della puntina del giradischi: sollecitata dal variare del
profilo dei microsolchi, presenti sul vinile, genera un segnale trasformato in
musica da amplificatore e casse. Il vantaggio di questo materiale è che si
auto-carica non richiedendo una sorgente di alimentazione esterna.
Gli assoni, le fibre cellulari che
trasmettono i segnali, possono potenzialmente percorrere lunghe distanze se
hanno i giusti stimoli per ricrescere. “Sapevamo che una carica elettrica
poteva condurre questa crescita", ha detto il dottor Arinzeh, continuando:
"Alcuni tessuti del corpo sono naturalmente piezoelettrici, quindi abbiamo
dovuto creare un materiale fibroso simile, ma con una carica maggiore per
stimolare la crescita". Questa probabile soluzione ha immediatamente
interessato il Dipartimento della Difesa statunitense, che cerca rimedi per
ferite traumatiche da battaglia, in particolare per quei soldati che rimangono
completamente paralizzati per il resto della vita. Un tale interesse ha portato
subito i finanziamenti occorrenti affinché la tecnologia del NJIT venisse messa
alla prova in studi preclinici al Miami
Project to Cure Paralysis, un centro di eccellenza presso la scuola di
medicina dell'Università di Miami.
Nel lontano 1839, il biologo tedesco Teodor Schwann diede alla luce la
principale teoria cellulare su cui si basano ancora oggi questi studi. In
particolare furono battezzate cellule di Schwann quelle che rivestono gli
assoni dei neuroni con uno strato di mielina, la quale isola elettricamente gli
assoni stessi, permettendo una migliore conducibilità dei segnali
all'interno. La sperimentazione condotta
dal team di Arinzeh usa proprio le cellule di Schwann, in combinazione con la
speciale struttura piezoelettrica ideata, per tentare di riparare il midollo
spinale. Il compito di queste cellule è quello di ripristinare le esistenti
stimolandole ad estendere i loro assoni. Attualmente si sta facendo già
sperimentazione clinica con esseri umani: i primi risultati promettono bene, dato
che vi è una "ricrescita" di qualche millimetro (fino a 5) all'interno
del midollo spinale. Un buon risultato, a detta degli scienziati statunitensi.
Nel campo dell'ingegneria biomedica è
stata già usata in passato una tipologia di elettrostimolazione per favorire la
crescita delle cellule, ma nelle ossa e nei tessuti cartilaginei. Qui vi è una
novità importante: provare con un sistema simile, combinato con il polimero avente
proprietà piezoelettriche, a determinare la rinascita delle cellule nervose. A
questi livelli parlare di ingegneria non è affatto sbagliato: sono state proprio
tecniche di questa natura a fornire lo spunto per la creazione dello speciale
polimero. Non solo. Le fibre che compongono la nuova struttura sono formate tramite
elettrofilatura, una tecnica presa in prestito dall'industria tessile. Solo una
sinergia tra diversi settori dello scibile scientifico e tecnologico potrebbe
portare risultati così strabilianti. è
quello che ci auguriamo.
(fonte
https://www.eurekalert.org/pub_releases/2017-11/njio-rsc111617.php;
si ringrazia il sito http://www.brainandspinalcord.org
per la gentile concessione dell'immagine)
PS Forse ho usato qualche termine o
concetto non facilissimo, se volete saperne di più basta digitare le parole
desiderate su Google - so che è semplicistico come consiglio, ma non volevo
confondervi troppo. Ad esempio, troverete facilmente notizie su assone, Theodor Schwann, mielina,
piezoelettrico o elettrofilatura. Buon approfondimento :-)
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