Quando vivevo a Milano vi erano delle
pizzerie gestite da egiziani, molto in voga, che avevano diffuso la voce secondo
cui la pizza è stata inventata all'ombra delle piramidi. Al momento non
discussi, intento ad assaporare quelle prelibatezze, non avendo nemmeno lo
smartphone per controllare, come sto facendo ora. Bè, lo sapete, la storia
moderna dice che l'hanno inventata gli amici napoletani. Ma non è questo
l'argomento del giorno.
Anni fa era scoppiata la moda dei
pizza-boy, ragazzi con un motorino attrezzato al trasporto a domicilio del
suddetto pasto, magari con un piccolo supplemento sul prezzo. Oggi se ne vedono
meno in giro, ma l'idea continua ad essere valida, almeno nei meridiani
statunitensi. Domino's Pizza (la
seconda più grande catena americana del settore) e la Ford stanno lanciando una
collaborazione per comprendere il ruolo che i veicoli a guida autonoma possono
svolgere nella consegna della pizza. Oltre alla indispensabile messa a punto tecnologica,
alcuni test verranno condotti per analizzare le reazioni dei clienti, ossia
come potrebbero interagire con un tale veicolo fuori dalla porta di casa
propria.
La auto a guida autonoma procedono
spedite nello sviluppo e nei test. Alcuni modelli sono già in produzione: ad
esempio in Svezia entro la fine dell'anno 100 clienti dovrebbero ricevere
veicoli Volvo con autopilota, per il primo progetto di guida autonoma su larga
scala. Nel caso della pizza però le Ford non trasporteranno persone. Meglio,
saranno auto con tutte le caratteristiche per muoversi in autonomia, per
esempio con l'autista, ormai solo passeggero che legge il giornale durante la
marcia, ma attrezzate con uno speciale contenitore per pizze, denominato Heatwave Compartment e sviluppato dalla
Domino sulla base di una esperienza di alcuni anni fa.
Ford, come Volvo e diverse altre case
costruttrici, avanzano con i loro progetti di macchine con autopilota,
affiancandone un'analisi commerciale per comprendere le opportunità di business,
sia per le persone che le merci. La partnership con Domino permetterà però di
umanizzare il prodotto: entrambi sono infatti focalizzati sull'esperienza del
cliente, perché, a detta dei due CEO, "il futuro percorso dai veicoli
intelligenti deve migliorare la qualità della vita delle persone". E'
stata scelta la Ford modello Fusion
Hybrid, non presente sul nostro mercato, con il quale a breve i primi
clienti di Domino, nella cittadina di Ann Arbor, Michigan, avranno
l'opportunità di ricevere a casa il loro ordine. Sul veicolo in fase di
sperimentazione saranno presenti ingegneri e ricercatori, per i soli fini dello
studio. I clienti che accettano di partecipare potranno monitorare la posizione
dell'auto tramite GPS, utilizzando una versione aggiornata di Domino's Tracker, un app già esistente
per le consegne tradizionali.
Per i pizza aficionados sarà una rivoluzione importante. Il
problema è capire cosa si aspettano da un insolito recapito come questo, dove
manca il contatto relazionale con la persona che suona al citofono, lascia i
cartoni e prende i soldi. Quest'ultima problematica è la meno importante, dato
che il pagamento online risolve tutto, ma la Domino intende approfondire il
primo degli aspetti, curando i dettagli, tipo dove parcheggiare l'auto
"fantasma", in un posto più comodo possibile per l'utente, e come
questo si approprierà delle pizze. Al riguardo stanno pensando a messaggi di
testo sullo smartphone, con chiare istruzioni ed una password, magari non
troppo complicata, per aprire il contenitore nella macchina.
Con Amazon e simili l'automazione,
almeno a livello di magazzino e logistica, ha fatto passi da gigante. Per le
consegne di pacchi non troppo grandi ogni tanto si sente parlare di droni
speciali, con sperimentazioni qua e là nel mondo. Questa dell'auto a guida
autonoma può essere una bella novità. Se i test saranno positivi si
potranno recapitare anche altri prodotti, nel qual caso corrieri e
spedizionieri si vedranno costretti a prendere adeguate contromisure, magari
abbassando i prezzi. Ma è presto per prevederne il successo, specie in un paese
come l'Italia, così ostico per molte innovazioni. Uber docet. Intanto, se
qualche coraggioso vuole provare l'american
pizza, questo il link italiano. Buon
appetito!
(fonte
http://www.electricvehiclesresearch.com/articles/11619/pizza-delivery-using-self-driving-vehicles ; si ringrazia il sito http://www.ristorazioneitalianamagazine.it
per la gentile concessione della foto)
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