Da quando sono diventato fumatore di
soli sigari, certi sistemi di acquisto automatico delle bionde li ho persi di
vista. Giorni fa ho notato in una di quelle macchinette a muro nei pressi dei
tabaccai un rilevatore di impronte digitali. Era subito sopra un lettore di
documenti, strumento utile (ma facilmente superabile) ad accertare l'età del
fumatore. Ormai le tecnologie biometriche sono nei posti più impensati, dalle
rappresentazioni sul grande schermo si spostano e si sposteranno sempre più
nella vita quotidiana. Nei film ci siamo abituati a vedere il riconoscimento
della mano, la lettura dell'iride; alcuni laboratori si concentrano sulle onde cerebrali. Di recente in
Cina stanno usando il riconoscimento completo del volto, il quale, oltre alle abilitazioni
di accesso, può servire per i pagamenti.
Negli ultimi anni con i computer si
riesce piuttosto facilmente a riconoscere i volti, performance molto
interessante per la sorveglianza, ad esempio. Il riconoscimento facciale
potrebbe rivoluzionare molti settori, da quello delle forze dell'ordine al modo
con cui le persone interagiscono con banche, attività commerciali e servizi di
trasporto. In effetti, l'idea di una tale tecnologia biometrica esiste da
decenni, ma solo ora è abbastanza precisa per essere utilizzata con sicurezza
nelle transazioni finanziarie. Le nuove versioni utilizzano il cosiddetto apprendimento
profondo, una tecnica di intelligenza artificiale particolarmente efficace nel
distinguere le immagini, perché rende il computer uno strumento molto oggettivo
per valutare le caratteristiche del viso ed identificare in modo più affidabile
una persona.
Face++ è una startup
cinese che produce sistemi, basati su questa tecnologia, per autorizzare i
pagamenti, fornire accesso alle strutture, oltre che per rintracciare dei criminali.
E' tra le prime a livello mondiale, e si pensa che altri paesi a breve
adotteranno prodotti simili. Per Face++ (si legge face plus plus) le cose sembrano andare bene, visto il suo valore
stimato di circa un miliardo di dollari. Una volta aggiunto il volto ad un
database, è possibile accedere in modo automatico a degli uffici, monitorare i movimenti di quella persona all'interno
di un edificio, tracciarne gli spostamenti. Il software cataloga un individuo
in base ad 83 punti differenti sulla sua faccia: i parametri geometrici
determinati dalle distanze tra tutti i punti sono sufficienti al
riconoscimento. Se pensate a quante combinazioni può dare una misurazione del
genere, capirete che trovare una persona con gli stessi valori è al limite
dell'impossibile.
Nella terra del sol levante la
tecnologia di Face++ è già in uso in diverse applicazioni. E' possibile
trasferire denaro tramite Alipay, l'app
per i pagamenti in mobilità utilizzata da più di 120 milioni di cinesi, adoperando
il proprio volto come credenziale. Nel frattempo Didi, l'Uber cinese, si avvale del software di Face++ per avere
conferma che l'autista è stato riconosciuto, dando più tranquillità ai passeggeri.
L'alto livello tecnologico raggiunto è un driver importante in Cina per
aumentare i sistemi di sorveglianza. La polizia nazionale possiede al riguardo un
grande archivio digitale di foto delle carta d'identità, con il quale può
identificare, anche mediante la tecnologia implementata da Face++, i criminali
sospetti tramite le telecamere di sorveglianza, presenti in ogni dove. State
pensando anche voi ad un grande fratello giallo? Anch'io, non lo nascondo.
E poi, sarà perché sono diffidenti, sarà
per il loro gigantesco valore economico, negli ultimi anni in Cina alla sicurezza
è stato attribuita un'altissima priorità. In molte aziende i dipendenti
accedono agli stabilimenti semplicemente avvicinandosi ad una telecamera che ne
abilita l'ingresso. Questo accade a Baidu,
il Google cinese, che gestisce anche altri servizi. Con il riconoscimento del
volto Baidu sta sviluppando un sistema che permette alle persone di acquistare
biglietti ferroviari; sta collaborando con la città di Wuzhen, storica meta turistica, per consentire l'accesso alle sue
attrazioni senza biglietto. Ciò comporta la scansione di molte migliaia di
volti di un database per trovare una corrispondenza, e pare che Baidu riesca ad
azzeccarci con una precisione del 99%.
Dicono che nel paese degli ex mandarini la
comodità di queste tecnologie prevalga in confronto al rispetto della privacy.
Oppure questo è il concetto che il governo di Pechino vuole far passare. In
futuro anche noi entreremo nelle nostre case grazie al riconoscimento facciale?
potremo acquistare prodotti su misura se il nostro viso sarà presente nella
banca dati di quell'ipermercato? Chissà, forse sarà un modo per debellare la
"piaga" del lifting: faccia cambiata, accesso negato.
(fonte
https://www.technologyreview.com/s/603494/10-breakthrough-technologies-2017-paying-with-your-face/)
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