Aveva ragione un mio professore
universitario, quando diceva che per noi ingegneri 2 + 2 fa circa 4. Era ovvio
il suo riferimento al fatto che nella nostra professione ci troviamo spesso ad
approssimare, sia per quanto riguarda le misure che in alcune valutazione
ipotetiche: se fossero tesi vere e proprie saremmo forse degli oracoli, non dei
“semplici” tecnici alle prese con realtà quotidiane che con la scienza esatta
non hanno mai niente da spartire. Naturalmente ciò che conta è il risultato
finale: non far crollare un ponte o un edificio, evitare incursioni pericolose
nei nostri software, progettare preservando l’ambiente oppure guidare
un'impresa, con occhi aperti su business e innovazione. Magari salvaguardando i
dipendenti ...
Ora, però, quella che può sembrare una
stortura, può proiettare il futuro delle tecnologie di calcolo in una nuova
dimensione. La startup americana Singular
Computing, in collaborazione con l'agenzia di ricerca del Pentagono DARPA,
ha progettato e realizzato un chip per computer che ha nel calcolo matematico un
suo punto debole, ma quanto a risoluzione di altri problemi se la cava
egregiamente. La DARPA ha finanziato tale progetto all'interno del programma Upside, che mira a ottimizzare
l'elaborazione video in operazioni militari (abbiamo già detto in altre
occasioni come il treno della tecnologia abbia spesso, e purtroppo, un
locomotore di natura bellica). I droni di tale settore possono raccogliere
grandi quantità di filmati, che però non sono trasmissibili ai server durante
il volo; in più se si volessero memorizzare a bordo, il computer con tali prestazioni darebbe problemi di ingombro e peso.
Sono state realizzate svariate
simulazioni per dimostrare che il chip in questione, denominato S1, riesce ad
eseguire delle elaborazioni complesse in modo più efficiente dei processori
tradizionali. Questo anche perchè i dati del mondo reale posseggono molto
"rumore" (che può essere visto come una distorsione numerica delle
perfette quantità matematiche). S1 si comporta molto bene in applicazioni quali
l'imaging radar ad alta risoluzione, la
composizione di dati tridimensionali da foto stereografiche, le tecniche di
apprendimento cosiddetto "profondo" che consentono progressi nel
campo dell'intelligenza artificiale. In un software di test basato sull'analisi
del passaggio di automobili all'interno di un video, il nuovo chip è stato capace
di processare frame di immagine quasi 100 volte più velocemente di un
processore convenzionale, utilizzando meno del 2 % d'energia, quindi con un
incredibile aumento dell'efficienza.
Naturalmente dovrà passare molta acqua
sotto i ponti prima che un tale hardware si diffonda, sia per motivi di
produzione di scala, sia per motivi culturali: i softwaristi sono abituati
all'iperprecisione degli elaboratori e si troverebbero spiazzati. Nel frattempo,
l'idea si va diffondendo e dei chip "matematicamente imprecisi" sono
stati realizzati anche presso l'Istituto Federale di Tecnologia a Losanna. Ad
un tale dispositivo si sono interessati anche i tecnologi di Twitter, dato che
dai social non arrivano mai informazioni dai contorni netti. Il mondo dei dati
"incerti" è davvero variegato, visto che comprende anche quelli
provenienti dallo studio del comportamento umano. Probabilmente, aver sempre
pensato di perfezionare certi sistemi aumentando solo disponibilità e velocità
dei bit, gli atomi digitali, potrebbe non essere stata la soluzione migliore.
Del resto, la natura non è affatto digitale.
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