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mercoledì 13 aprile 2016

Referendum, una scelta consapevole


Trivelle Si, trivelle No. Sembra quel pezzo di Elio e le storie tese, e forse il parallelo ci sta pure bene, visto che è un problema di Italia si, Italia no. Italia si, per salvare il nostro mare, la sua bellezza e la sua pulizia (pulizia ? ok, lasciate correre la vostra fantasia), Italia no, per condannarla definitivamente (o quasi) ad essere un paese inquinato e, soprattutto, ad essere preda di multinazionali senza scrupoli. Bè, non è proprio così, ma c'è da pensarlo sul serio dopo le ultime realtà al riguardo. Il caso Guidi / Tempa Rossa docet.

Ho provato a fare, nel mio piccolissimo, una sorta di intervista sull'argomento che ci vedrà al voto il prossimo 17 aprile, pur non chiedendo su quale particella si dovrebbe mettere la X. L'idea mi è venuta trovando in rete un'intervista ad una geologa (professione strettamente legata alle tematiche ambientali) che si è espressa a favore del non voto. Cosa per me abbastanza riprovevole, se non fosse che le sue motivazioni mi sono apparse ben articolate e praticamente vicine ai sostenitori del NO. Insomma una voce fuori dal coro, questo il link , che non intendo qui sviscerare. Così ho sottoposto quanto da lei affermato a persone spiccatamente a favore del SI, nello specifico, 3 blogger, 2 giornalisti di professione ed un amico che lavora nel settore Ambiente, con perfetta ripartizione tra i due sessi.

Dei 6, due ad oggi non mi hanno ancora risposto, una credo per scelta (chi è questo, chi lo conosce, ora do un parere a lui, tsè), l'altra perchè impegnata in un evento (l'ho saputo dopo averle sottoposto il quesito), a questo punto se ne sarà dimenticata, chissà. Quindi cerco di riassumere il parere dei restanti 4. Ora, sarà che sui social (specie su Twitter) è difficile esprimere un parere su argomenti seri, ma resta il fatto che solo una blogger è stata piuttosto esaustiva nella difesa del SI, un altro ha scritto che gli 8 punti della suddetta geologa sono smontabili uno ad uno, facendo comunque un plauso allo sforzo da lei fatto. Le risposte degli altri due "intervistati" sono quindi state: il primo si è appellato al fatto che si trattava di un articolo redatto solo per diventare virale e senza veri contenuti, non motivando la sua brillante intuizione, l'altro si è limitato a dire che la capacità corruttiva delle multinazionali è senza confini.

Non mi aspettavo certo che si dedicassero a rispondere per le rime, nè a me nè tantomeno a chi osato andare contro le spietate campagne per il SI, contro la difesa estrema dell'ambiente, a spada tratta, perchè il pianeta va salvato e chi lo sfrutta va fermato. Sia chiaro, io ci tengo almeno quanto loro, pur non essendo mai stato integralista o estremista, riguardo all'ambiente o a qualsivoglia settore. C'è però nell'aria una sorta di conformismo, di sensibilità green dell'ultima ora, senza una piena consapevolezza dei fatti e di ciò che si va a votare, che non è per niente rassicurante. Conosciamo bene tutte le implicazioni del SI ? siamo davvero certi che sia un bene per il nostro paese ? e non parlo dei lavoratori che potrebbero perdere il posto, li rispetto e mi spiacerebbe per i loro familiari se così fosse. Non sono per il NO, sia chiaro, ma a volte ho il sospetto che possa prevalere, ancora una volta, quel gran senso "pecoronico" italico del farlo perchè lo fanno gli altri, perchè è di moda, perchè "io voto, faccio il mio dovere di cittadino" (parente del "io pago le tasse" di una volta), senza invece esprimersi in modo ragionato e con cognizione di causa.

Ma quanto all'italico fare c'è anche chi, pur essendo al centro della stanza dei bottoni, propone di non andare a votare. A me pare un'offesa alla democrazia, una mancanza di rispetto verso il senso civico che dovremmo avere e verso la libertà di espressione di una scelta. Io, a differenza di costui, della geologa e di tanti altri, ho una certezza: il 17 mi recherò alle urne, così come spero che lo faccia almeno il 51% degli aventi diritto. Ma possiedo anche un'altra, di certezze: le voci fuori dal coro, quando vengono da persone competenti, non fanno mai male.


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