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mercoledì 7 gennaio 2015

Auto più sicure con uno sterzo intelligente



Negli anni ’40 il ricercatore inglese Tustin creò un modello che simulava le azioni consce ed inconsce che una persona compie per raggiungere un qualsiasi obiettivo fisico, mediante un comportamento di controllo continuo e lineare. Questa teoria si dimostrò valida anche per la guida delle prime auto, in quanto si pensava che l’autista seguisse la strada continuamente con controlli fini. Il tutto si inquadrò nella cosiddetta teoria dell’inseguimento con controllo. Di recente però qualcuno l’ha messa in discussione, dimostrando l’esistenza di deviazioni dal comportamento lineare, assimilabili a veri e propri scatti.

La capacità di prevedere ciò che un conducente sta per fare nel futuro immediato ed avere quindi un sistema in grado di preparare la vettura a farlo può sembrare fantascienza ed è un sogno per molti progettisti e costruttori di automobili. Ma ora sta forse per diventare realtà. I ricercatori della Chalmers University of Technology di Goteborg hanno contribuito a chiarire il meccanismo che governa il nostro comportamento per guidare una vettura, sviluppando un modello che consente di prevedere l’azione che sta per fare l’autista subito prima di compierla, calcolando ad esempio di quanto girerà le ruote un attimo prima di sterzare. Si potranno così sviluppare diverse applicazioni di supporto alla guida per rendere le nostre auto più sicure; un modo intelligente per aiutare gli autisti affaticati a guidare senza perdere il controllo del mezzo.

Il concetto alla base della “scoperta” è che il movimento che facciamo per prendere un oggetto avviene in un tempo indipendente dalla distanza alla quale l’oggetto si trova (ci muoviamo più velocemente se l’oggetto è più lontano da noi). Così  gli scienziati hanno raccolto dati su più di 1000 ore di guida, dati contenenti tutte le correzioni che gli autisti avevano apportato alla traiettoria dei mezzi mediante lo sterzo. Questi dati hanno confermato la nuova teoria e il modello creato, smentendo il principio di controllo lineare affermato 70 anni fa da Tustin. Dunque le piccole repentine rotazioni eseguite sullo sterzo permettono di tenere il percorso desiderato, rispettando ciò che la teoria prevede, in funzione di parametri rilevati in tempo reale.

Il modello sviluppato dai ricercatori svedesi potrebbe portare ad una nuova concezione del controllo umano di veicoli. Basterà impostare lo sterzo intelligente per fare in modo che il mezzo segua la direzione giusta e sicura anche se l’autista si distrae, cosa sempre più frequente. Si tratta di un riuscito connubio tra neuroscienze e tecnologie avanzate dell’automotive, ossia un passo in avanti nella comprensione di ciò che facciamo e di come questo può essere migliorato. Resta però il dubbio che un conducente troppo tranquillo e troppo fiducioso degli apparati di bordo possa essere un pericolo ancora maggiore di chi guida in modo tradizionale, sapendo di essere il solo responsabile di sé stesso e di chi trasporta.



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