Le coppie umane stanno cambiando. Per
ora la maggioranza è fatta da uomini e donne. E, in questo caso, data anche la secolare
storia al riguardo, si dice (dico, si dice) che sia quasi sempre l'uomo ad
adattarsi alla donna. Non sono maschilista come può sembrare. Racconto solo un
sentire che va dalla favola di Adamo ed Eva a Maria Elena Boschi. Scherzi a
parte, la fisiologia maschile a volte prevale sulla ragione e, a causa di alcune
peculiari profondità femminili, ci capita di dire di sì senza volerlo con tutti
noi stessi. Ma non siamo soli nel mondo. Non per le profondità, voglio dire.
Per il modo accondiscendente di fare i partner. Capita, infatti, anche a certi scriccioli
in Costa Rica.
Durante un viaggio in Costa Rica la
biologa Karla Rivera-Cáceres, dell'Università di Miami, ha osservato come certi
uccelli cantassero in coppia, un maschio e una femmina, all'unisono. La cosa in
sè per sè non l'ha stupita, visto che proveniva da anni di studi sui cosiddetti
"codici Duet", cinguettii abbinati e non casuali di scriccioli
appaiati. Portava avanti quindi da tempo un'analisi per comprendere se la loro capacità
di produrre musica complessa e senza soluzione di continuità fosse un'abilità congenita,
oppure venisse appresa in alcuni stadi della vita. Ma la vera scoperta è che
l'uccello maschio tende a variare il proprio contributo sonoro in funzione di
come sta cinguettando la femmina della sua coppia. Per dare un significato
prettamente umano, la Rivera-Cáceres ha paragonato questi duetti ad una forma
di accordo prematrimoniale. Incredibile !
E' come se le femmine di questa specie
pensassero: se sei disposto ad usare il tuo tempo per imparare un nuovo duetto,
sono sicura che non mi lascerai, altrimenti dovresti fare la fatica di apprendere
un altro "brano" con un partner diverso. Il maschio si sta impegnando
e la femmina ne riconosce l'abnegazione. Questa la bellissima spiegazione della
biologa. In generale, uno scricciolo maschio ha il suo set di canzoni e uno
scricciolo femmina ne ha un altro. Una volta accoppiati, gli uccelli collegano le
loro canzoni in un modo non casuale e poi le perfezionano, fino a ad
unificarle. Ne viene fuori una sorta di melodia complessa ma espressa così bene
che ad un orecchio non allenato appare come il canto di un solo volatile.
L'esperimento della Rivera-Cáceres non
si è fermato al solo ascolto. Per dimostrare che gli uccellini imparano nuovi duetti con regole diverse
rispetto al passato, con piccoli altoparlanti ha riprodotto il canto registrato
di altri esemplari. Non appena uno dei partner di una coppia formata è volato
verso l'altoparlante, è stato catturato e spostato in un'altra zona della
foresta costaricana. Si sono quindi formate nuove coppie, le quali, poco alla
volta, si sono risintonizzate su altri brani, riadattandosi. E qui, ecco la
novità. Gli scriccioli maschi hanno cambiato le loro regole musicali precedenti
più frequentemente rispetto alle femmine; queste ultime producevano risposte sonori
simili a quelle dei loro vecchi compagni. I codici duetto dei maschi sono
risultati essere più flessibili, modificandosi per convergere verso le
"sonorità" della femmina. Dopo alcuni mesi le nuove coppie hanno
riunificato il loro canto. E vissero felici e contenti, potremmo dire.
La straordinaria bellezza della natura
si nota anche in queste piccole grandi cose. La straordinaria pazienza dei
partner maschi, uomini e animali, pure. Dite di no ?
(fonte
https://www.eurekalert.org/pub_releases/2017-01/uom-htr013017.php;
si ringrazia il sito http://scitechdaily.com/
per la gentile concessione della foto)
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