Con il termine "tecnologia
abilitante" si può far riferimento a diverse declinazioni. Ne esiste una
che la ritiene fondamentale per la crescita e l'occupazione, un'altra fa
pensare a come certi servizi, una volta lenti e macchinosi, oggi si possano far
funzionare seduti da casa; un'altra ancora alla condivisione partecipata. Tra i
tanti risvolti sociali ve n'è uno che merita davvero un posto di tutto
rispetto: quello che dà la possibilità a persone con disabilità di condurre una
vita comune.
Angelo è un
collega di mia moglie, lavorano in un'azienda di informatica nel fermano. E'
una persona che si impegna quotidianamente nell'affrontare nuove sfide. E nel vincerle.
Ho fatto con lui una chiacchierata giorni fa e mi ha stupito proprio per questa
sua grande voglia di vivere. L'ultima sua esperienza è stata quella con l'associazione
sportiva dilettantistica Liberi nel Vento, grazie alla quale ha potuto
veleggiare a metà Luglio nel mar Adriatico, usando dei comandi speciali. La
barca ha infatti in dotazione un dispositivo che permette di muovere una vela
ed il timone usando l'aria aspirata o soffiata dalla bocca. Dopo aver trascorso
una giornata a seguire le nozioni teoriche, Angelo ha fatto una prima prova a
vela bloccata, poi una seconda a timone bloccato, infine l'ultima con entrambi
i comandi liberi. Ed ha provato una sensazione di libertà che solo il mare
riesce a dare. Certamente superiore alle altre che ha già sperimentato.
Il team che ha
progettato e realizzato l'imbarcazione viene dall'altra parte del mondo,
Australia per la precisione, ed è stato rappresentato in questa occasione da
due tecnici olandesi. L'azienda si chiama Hansa
Sailing e propone la pratica della vela per i principianti o per chi non
riesce a muoversi facilmente. Per timonare si utilizzano diverse modalità, a
seconda dell'utente: si va dai comuni joystick fino a sensori di movimento,
passando per la tecnica di "soffio e succhio", quella usata da
Angelo, grazie alla quale l'espirazione e l'inspirazione in cannule speciali
permettono di governare le funzioni principali dello scafo. L'associazione
Liberi nel Vento è collegata anche al Comitato Marche Sport Paralimpici, affinché
la pratica dilettantistica possa esprimersi con i caratteri dell'agonismo
ufficiale e, perché no, portare a casa qualche medaglia.
Ma Angelo non è
affatto nuovo alle pratiche sportive. Negli anni scorsi ha effettuato
un'immersione sub in una piscina attrezzata; ha fatto il passeggero, su una
bici speciale, scendendo da un sentiero con una bella pendenza; ogni tanto
partecipa ad escursioni di montagna di media difficoltà e a breve ne ha
programmato un'altra con il supporto del CAI di Fermo tra i monti Sibillini.
Insomma non si può dire che si annoi, con la sua vita sociale pienamente
vissuta. Nel 2003, poco dopo l'incidente che gli ha cambiato la vita, Angelo è venuto
a conoscenza del Movimento per la Vita Indipendente delle persone con
disabilità, nato negli anni '60 in California. Si tratta di una vera e propria
filosofia, secondo cui tutti devono avere la possibilità di prendere decisioni circa
la propria vita e svolgere le normali attività, avendo le stesse limitazioni delle
persone senza disabilità. Angelo ha capito subito le potenzialità di un simile
progetto, dandosi da fare per poterlo realizzare in prima persona; è riuscito
quindi nel 2012 a fondare il Comitato Marchigiano per la Vita Indipendente,
andando così a vivere in un appartamento suo, nei pressi dell'azienda dove
lavora, per 4 giorni a settimana, insieme ad un'assistente.
In ogni società
che voglia essere civile, moderna, che tutela ogni cittadino e lo rispetta
senza discriminazioni, l’assistenza ai disabili non può e non deve limitarsi
solo all’aspetto fisico e medico. Coinvolgere, agevolare la partecipazione, azzerare
le distanze, abbattere le barriere architettoniche, sono tutte missioni da vincere.
Se dall'alto non accade, o accade solo parzialmente, dal basso gli uomini,
certi uomini, si organizzano per tagliare simili traguardi. Le associazioni di
pratica sportiva possono essere una soluzione, un utile strumento di
integrazione sociale. Ma anche gli Angelo della situazione sono fondamentali,
perché lottano su due fronti, migliorare la propria condizione e promuoverne i
benefici. Tra l'altro, lui ha contribuito a creare l'associazione onlus ANFFAS Fermana. Angelo è un ragazzo che vola alto. Per ora con lo spirito, un giorno, se
continua così, magari lo vedremo su un parapendio.
(foto
tratta dalla pagina Facebook di Angelo)
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