Usciamo da un anno importante per la
mobilità ed i trasporti, che ha visto succedersi 2 eventi scottanti negli
ultimi mesi, il primo in negativo, il secondo in positivo, almeno per le
promesse. Stiamo parlando dello scandalo Volkswagen e della COP21. L'ovvio
legame che c'è tra i due poggia su come la quota parte dell'inquinamento dovuto
alle scie sporche lasciate dai nostri mezzi possa essere ridotta all'osso. Al
riguardo, oltre agli accordi politici, diversi costruttori di veicoli nel mondo
stanno concependo tecnologie innovative che, pur dovendo essere sottoposte alle
necessarie economia di scala per essere vincenti, possono affascinare per
inventiva ed utilità. E' di pochi giorni fa la notizia che la Ford ha
brevettato un particolare monociclo elettrico "estraibile" da
un'auto.
Molte città stanno tentando, a fatica,
di realizzare parcheggi di scambio per far lasciare l'auto a chi viene da fuori
e rendere disponibili i mezzi pubblici o, nella migliore delle ipotesi, una
bicicletta elettrica. In questo caso non ci sarebbe nulla di veramente
innovativo, se non l'applicazione di moderne concezioni di mobilità, per le
quali è chiaramente essenziale una forte componente culturale da parte di chi
si muove. La Ford invece ha di recente depositato un brevetto secondo cui
un'autovettura possiede una delle 4 ruote con capacità mai viste prima. Già
distinguibile ad occhio nudo rispetto alle altre, essa promette di trasformarsi
in un monociclo elettrico. Infatti, a veicolo fermo, l'auto si solleva
automaticamente sulla ruota speciale, mediante un pistone idraulico, e permette
di staccare la ruota: così si montano facilmente un minuscolo sellino, due
poggiapiedi ed un piccolo manubrio
telescopico. All'interno della ruota sono invece contenuti il motore elettrico,
la batteria e l'elettronica di gestione.
Al di là dei dettagli ancora da mettere
a punto, l'idea è al limite del geniale. Si erano già visti in passato mezzi a
due ruote ripiegabili o comunque trasportabili in auto, con la doppia
problematica di doverli ricaricare e dell'ingombro nel portabagagli. Invece la
ruota-monociclo potrebbe essere ricaricata durante la normale guida e toglierà
dal volume della capacità di carico posteriore solo lo spazio minimo per gli
accessori da assemblare. Certo, l'utilizzo più logico sarà quello di una sola
persona che guida l'auto, parcheggia e poi va via con il monociclo, senza
inquinare, riducendo il traffico e a costo quasi zero. In questo senso non è
applicabile a sistemi di car pooling, ma se prenderà piede forse passare a due ruote
rimovibili piuttosto che ad una potrebbe essere fattibile. Di più, se ne uscisse una versione dell'auto
completamente elettrica il vantaggio ambientale sarebbe enorme.
Ad oggi è ancora presto per dire quali
saranno i tempi di attesa per vederla sul mercato, o per capire se Ford davvero
investirà sull'idea per industrializzarla e diffonderla. E' significativa però
la trasformazione concepita, nella quale, oltre ai grandi contenuti tecnici, si
intravede una multi-modalità basata su di un mezzo solo. E' questa la vera
chiave di volta che potrebbe fare scuola nei concept di mobilità sostenibile
applicata. Se poi, come anticipavamo, la svolta verso l'elettrico fosse più
radicale, oltre alle indispensabili infrastrutture, potrebbe venire incontro un
servizio come SOV-Help,
presentato solo 2 mesi fa a Milano: un soccorso per una ricarica veloce ai
mezzi elettrici con le batterie completamente scariche. Avanti così, perché la
lotta ai combustibili fossili deve essere vinta.
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