L'aumento
vertiginoso dell'uso dei droni nelle attività più disparate è
certamente una conferma di quanto sia positiva questa tecnologia. Ora
una nuova possibilità sta venendo fuori nelle ultime settimane in
California, dove alcuni droni vengono utilizzati per catturare video
che mostrano i progressi nella costruzione del nuovo stadio dei
Sacramento Kings, nota squadra di basket appartenente al gotha di
questo sport, l'NBA. Naturalmente alcuni operai non l'hanno presa
molto bene.
All'interno
del cantiere, una volta al giorno, diversi droni pattugliano
automaticamente le principali aree, registrando dei video. Da questi
dati un software dedicato realizza un'immagine tridimensionale del
sito, la quale può essere confrontata con piani architettonici
predefiniti e con il calendario lavori della costruzione, che mostra
quando ciascun elemento deve essere terminato. Così facendo, i
manager delle ditte esecutrici verificano in tempo reale come il
progetto sta procedendo, risalendo in modo semplice alle parti del
progetto che stanno ritardando. Il software è stato sviluppato
presso la University of
Illinois: gli
ingegneri informatici sostengono di poter ottenere anche altre
informazioni oltre quelle grafiche, ossia il motivo per cui un
particolare elemento strutturale è in ritardo, forse perché i
materiali non sono ancora arrivati, e cosa fare per recuperare il
tempo perso, aumentando quindi l'efficienza dei lavori.
A differenza
di settori come quello agricolo e forestale, dove una volta definito
il percorso del drone, le riprese in periodi diversi possono
evidenziare piccoli cambiamenti, in un cantiere edile i lavori sono
molto più dinamici: è dunque meno semplice far convergere certe
informazioni e renderle utili a chi deve verificare il
cronoprogramma. Ma alla University of Illinois non si sono
preoccupati per questo, al contrario hanno cercato di registrare il
maggior numero di dati grazie agli aeromobili a pilotaggio remoto.
Infatti, oltre all'avanzamento dei lavori, le riprese permettono di
individuare, in modo meno automatico del primo, l'effettiva
collaborazione tra le squadre disseminate sul cantiere, al fine di
capire perché qualcuno sta lavorando meno e male, rallentando
l'intero progetto.
E' però
facilmente sollevabile la controversia secondo cui la privacy dei
lavoratori non è più garantita. La prima conseguenza potrebbe
essere che, data la presenza del “grande fratello volante”,
qualcuno pensi sia meglio lavorare di più: troppi straordinari e,
alla lunga, prestazioni qualitativamente inferiori. Il responsabile
del progetto, l'ingegner Golparvar-Fard,
sostiene che nel settore delle costruzioni, almeno per i lavori di
una certa dimensione, ci sono sempre state persone che controllano il
lavoro degli operai e, negli ultimi anni, anche delle telecamere per
lo stesso scopo. “Capisco che la presenza dei droni può essere
fonte di disagio per i lavoratori, ma bisognerebbe fargli capire che
il vero target è l'efficienza dell'intero progetto e non quella del
singolo: dunque questo sistema ci permette di capire come alimentare
le risorse in un modo più puntuale, dal punto di vista quantitativo
e temporale” ha detto Golparvar-Fard.
Al riguardo,
un portavoce di una importante associazione statunitense dei
lavoratori, la LIUNA (Laborer’s
International Union of North America),
ha dichiarato di non essere a conoscenza di questo tipo di controllo,
ma non ha espresso alcun parere. In ogni caso, uno innovativo
strumento come questo, se non troverà ostacoli di carattere
burocratico, potrà essere in futuro una possibilità di monitoraggio
a largo spettro, compresi alcuni tipi di lavoro manuale,
semplicemente dando un'occhiata ad un pc o ad uno smartphone, con gli
annessi software di controllo.
(fonte
http://www.technologyreview.com/news/540836/new-boss-on-construction-sites-is-a-drone/
;
si
ringrazia il sito http://blog.brickhousesecurity.com/
per la gentile concessione della foto)
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