Noi umani abbiamo diverse pecche. Lo so,
scopro l'acqua calda, ma l'ultima a cui ho pensato è alquanto singolare. Da
quando siamo diventati dipendenti dal digitale? forse non è facile dirlo, perché
certe tecnologie sono così entrate a far parte della vita quotidiana, hanno
così intriso il modo di intendere i nostri giorni e di viverli, che sembra ci
appartengano da tempo immemore. Internet ha compiuto 30 anni di recente, anche
se la piena diffusione si è avuta dopo il 2000; i primi telefoni cellulari sono
apparsi dopo il '90 (chiamavano e ricevevano solo, che strano ...) ma gli
smartphone sono nelle mani di tutti (tranne qualche beata mosca bianca) da
circa 5-6 anni in qua. Si è trattata di una grande conversione tecnologica che
ha portato e sta portando una vera e propria rivoluzione culturale, nelle cose
più semplici come comunicare, ma anche in alcuni servizi e funzionalità
all'apparenza più complessi. Detto ciò, qualche volta vi sarà capitato di sentirvi
dipendente e avviluppati in una ragnatela virtuale ? a me si.
Non starò qui a demonizzare le
grandissime possibilità che abbiamo con questi parallelepipedi schiacciati che
ormai vivono con noi. Certamente è necessario talvolta staccare, vivere di più
a contatto con gli altri, stare meno online e più offline. Se lo dicesse chi il
telefonino lo usa poco, magari fa un lavoro "all'antica" con un
minimo apporto digitale, sarebbe piuttosto naturale. La cosa forte è che ora è
arrivato a dirlo anche chi con i social media ci ha lavorato e ci lavora (facendo
qualche soldino, è naturale). Mi sono imbattuto in un gruppo (non faccio nomi nè
fornisco link - bè, se poi pagate magari ci penso.....) che, sottolineando la positività di stare offline, propone una sveglia, un piccolo campanello di
allarme, uno schiocco di dita per interrompere quel silenzio interiore di chi
comunica solo con il collo flesso. I salutisti (e quelli dotato di un minimo di
buon senso) l'avevano già detto: non bisogna esagerare con l'attaccamento
morboso ai social, ai servizi di messaggistica, all'ansia da notifica, e via
discorrendo.
Ora mi chiedo: sarà una trovata
pubblicitaria, sarà un voler tornare indietro e riscoprire il valore
dell'analogico, ma com'è possibile da una parte essere competenti e spingere per
l'uso di certi mezzi, dall'altra affermare: "ogni tanto bisogna
disintossicarsi" ? il messaggio è senz'altro apprezzabile, questo è ovvio. "Ragazzi, c'è bisogno di un social media manager, vieni a fare il
corso da noi che poi ti assumono di sicuro !" oppure "ecco le slide
che ho presentato al workshop sulla comunicazione e marketing digitale, hanno
chiamato me perché ho delle competenze al riguardo". E poi, come
d'incanto: noi vendiamo il nero ma anche il bianco, serve sia uno che l'altro,
basta trovare l'improbabile equilibrio tra stare sempre connessi e stare meno
connessi, cercare una rete wifi come fosse una necessità primaria e allo stesso
tempo conversare con un amico intimo e vero a cui raccontare un pezzo (reale?)
della propria vita.